Se siete qui, siete alle prese con una delle questioni più dibattute rispetto ai neonati: quando va tolto il ciuccio? Qual è il miglior modo per toglierlo? Alcuni dicono di togliere il ciuccio entro 12 mesi o, al più tardi, 24 mesi, altri dicono di fidarsi dei loro bambini che lo rifiuteranno spontaneamente quando saranno pronti.
Ognuno ha una storia diversa su ciò che ha funzionato e ciò che è stato un fallimento epico. Il miglior consiglio è quindi quello che ogni bambino è diverso e ha la sua storia con il ciuccio, pertanto per ciascuno occorrerà utilizzare strategie diverse. Genitori non siate troppo ansiosi, d’altronde non si vedono adolescenti ancora col ciuccio per cui, è ovvio che prima o poi tutti i bambini lo lasciano. Molto dipenderà dalle abitudini che voi avete dato al vostro bambino in relazione al ciuccio. In questo articolo vedremo perché è un momento importante quello in cui si toglie il ciuccio e come è possibile farlo senza causare traumi eccessivi nel vostro piccolo!
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Il ciuccio: cosa rappresenta per il vostro bimbo
L’utilizzo del ciuccio sopperisce diversi bisogni:
- È fonte di conforto per i bambini. Li tranquillizza immediatamente. Infatti molti genitori ricorrono subito al ciuccio appena il loro bimbo inizia a fare i capricci o a piangere.
- Aiuta la madre a sostituire il seno di cui il neonato va in cerca per rasserenarsi.
- Il ciuccio riduce il rischio di sindrome della morte improvvisa del bambino (SIDS) nei neonati all’inizio del sonno.
Quindi in sintesi l’uso del ciuccio apporta benefici sia al neonato/bimbo che ai genitori. Ad un certo punto, però, gli esperti suggeriscono di togliere il ciuccio per i seguenti problemi a cui può portare un suo uso prolungato.
- L’uso del ciuccio può portare, oltre i 24 mesi, a problemi dentali (mal occlusione dell’arcata dentale) e diventare ancora più problematico dopo 48 mesi. Se avete voglia di approfondire, potete leggere l’articolo dedicato alla dentizione permanente dei bambini.
- Diversi studi hanno dimostrato che i ciucci sono spesso colonizzati da Candida e organismi batterici. Quelli in lattice sono più colpiti di quelli in silicone. La sterilizzazione è quindi una procedura essenziale se non desideriamo che la bocca del nostro bimbo sia infestata da batteri!
- Esiste anche un collegamento tra le infezioni dell’orecchio e l’uso del ciuccio. Se il vostro bambino ha spesso infezioni alle orecchie, il ciuccio potrebbe essere il colpevole.
Come togliere il ciuccio senza traumi
Abbiamo compreso da quanto detto in precedenza che esiste un legame emotivo tra il vostro bambino e il suo ciuccio: per lui è una ricompensa, è il suo modo per rilassarsi e per addormentarsi la notte. Svolge una funzione importantissima. D’altronde vi sarete già accorti, quelle volte in cui lo avevate dimenticato, che il vostro bambino è diventato inconsolabile. Non è una situazione da sottovalutare!
Quindi, come far perdere l’abitudine al ciuccio? Molto dipenderà dalle abitudini che voi genitori gli avete dato riguardo al ciuccio. L’avete usato come soluzione in ogni momento di contrarietà, noia, fastidio di vostro figlio? Allora forse dovrete prima cambiare voi atteggiamento e a poco a poco aiutare anche il vostro piccolo a farne senza. Se invece non avete abusato del ciuccio per ogni situazione incresciosa è possibile che toglierlo sarà più facile di quanto pensiate! Vediamo cosa potete fare:
Determinate il momento opportuno per farlo
Scegliere il momento per togliere il ciuccio non è superfluo. Deve essere un momento in cui il vostro bimbo è sereno e non sta vivendo già altre situazioni stressanti come l’ingresso alla scuola materna, al nido o altro.
Diminuite gradualmente il tempo di utilizzo del ciuccio
Se il vostro piccolo usa il ciuccio tutto il giorno, anche per giocare, provate a ridurre in modo graduale il tempo di utilizzo. Magari evitando che lo tenga anche mentre gioca. Dategli attenzione, se piange o fa i capricci non ricorrete subito al ciuccio ma capite da dove viene questa frustrazione. Ci vorrà molta pazienza ed empatia. Muovetevi molto lentamente, riducendo sempre più il tempo mano a mano che vostro figlio si sente a suo agio.
Per esempio: dategli il ciuccio solo nei periodi dei riposini e per dormire la notte. Poi cercate di eliminarlo nei riposini diurni e lasciateglielo solo di notte e così via. In questo modo eviterete di causare ansia. Comprendete che questa potrebbe essere una transizione difficile e quindi siate preparati, sia emotivamente che fisicamente, a lenire il disagio. All’inizio potrebbe significare rimanere con il vostro bimbo per confortarlo, fino a quando non si addormenta.
Modificate il ciuccio o il suo sapore per renderlo meno attraente
Molti genitori fanno piccoli buchi nel ciuccio o tagliano una forma a X nella punta in modo che perda l’aspirazione, facendo sì che il bambino non lo voglia più. Funziona benissimo per alcuni bambini. Oppure alcuni genitori prima di dare il ciuccio al proprio figlio lo intingono nel succo di limone o di aceto in modo che il bimbo inizi ad associare il ciuccio con un cattivo sapore: come sapete mi piace darvi sempre il mio punto di vista su determinate pratiche. Sono sincera: non mi piacciono queste metodologie. La mia idea è quella di essere trasparenti ed evitare forzature: preferisco parlare, spiegare e più possibile comprendere i bisogni dei nostri piccoli. Per questo non ho utilizzato questi stratagemmi per togliere il cuccio alle mie figlie.
La mia esperienza: come ho tolto il ciuccio alle mie figlie?
Tra il dire e il fare, come sempre, c’è di mezzo un mare di variabili: le mie due figlie hanno caratteri e personalità molto diverse e per vari motivi, il loro processo di accettazione nel dare l’addio al ciuccio è stato molto differente.
Alice ha tolto il ciuccio a circa due anni, senza nessun patema d’animo: lo ha inizialmente tolto durante il riposino pomeridiano per poi richiedere di non utilizzarlo più anche di notte.
Molto più complesso è stato rompere il forte legame che si era costituito tra Susanna e il suo adorato ciuccio: se mi seguite da un po’, sapete che Susy è nata prematura ed è stata per quasi due mesi nella nursery del clinica Città di Roma (ti ho spiegato in un articolo dedicato perché ho deciso di partorire alla clinica Città di Roma). L’utilizzo del ciuccio nel suo caso è stato quasi immediato e questo è chiaro che abbia avuto un peso in seguito. Il processo è stato quindi molto graduale e tortuoso, ma ben presto ho capito che era il caso di evitare forzature: abbiamo quindi iniziato a toglierlo durante le attività di gioco giornaliere (intorno ai 2 anni e mezzo), per poi eliminare nei riposini pomeridiani (verso i 3 anni e mezzo) per andare a toglierlo del tutto anche di notte (a 4 anni compiuti). So bene dei possibili problemi che questo prolungarsi dell’utilizzo del ciuccio possa causare, ma la mia priorità era quella di aiutarla e supportarla nel superare questa fase senza traumi. Il suo era un legame molto forte e ancora oggi, ogni tanto (molto spesso, in realtà 🙂 ) mi chiede di dare un’occhiata al suo amato ciuccio, per tornare ogni volta un po’ piccina.
Occorre provare con dolcezza e vedere quali sistemi sono i più fruttuosi. Armarsi di tanta pazienza e positività!
MI SEMBRANO SUGGERIMENTI INTERESSANTI. VI LEGGO IN QUANTO NONNA E GIRERO’ LE INDICAZIONI A MIA FIGLIA: la sua bambina di 2 anni e mezzo aveva sospeso quasi completamente l’uso del ciuccio durante la primavera. a luglio è nato il fratellino e….lei ha iniziato nuovamente a “pretendere” il ciuccio. i genitori hanno provato a non darglielo, ma lei urla e si dispera a più non posso.
Ciao Chiara, l’arrivo di un fratellino è uno scossone che non va sottovalutato. Vedrai che toglierà il ciuccio quando sarà il momento, l’importante è che non le manchino attenzioni e e coccole. Se possibile cercate di non farlo diventare un’ossessione. Evitate di dirle sempre che deve toglierlo e pian piano capirà da sola che deve salutarlo 😉