L’allattamento è un tema molto sentito dalle mamme e spesso apre dei dibattiti accesi. C’è chi sostiene di dare il seno a richiesta e chi, per svariati motivi, non se la sente di iniziare o di proseguire ad allattare il bambino. Sarebbe troppo facile affrontare l’argomento solo da un punto di vista, cioè quello delle mamme che riescono ad allattare con piacere e senza ostacoli sia pratici che psicologici. E allora in questo articolo ho deciso di dare risalto ad alcune domande che vengono spesso poste sul gruppo Le mamme di MestiereMamma.
Vi citerò i quesiti più frequenti. Molte mamme, chiedono l’anonimato quando devono parlare di allattamento e questo fa capire quanto sia pericoloso mettersi a giudicare, inibendo e mettendo pressione psicologica sulle neo mamme.
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Prima di entrare nel merito dell’argomento vorrei sottolineare alcuni punti importanti delle linee guida OMS riguardo l’allattamento al seno:
Altro punto a favore dell’allattamento: c’è chi dice che allattare fa dimagrire 🙂 Con me non ha funzionato, purtroppo! Ma almeno alleggeriamo un po’ il discorso scottante dell’allattamento al seno 😉
Se sono qui a scrivere questo articolo è perché il primo pensiero che ho nei confronti di una mamma è quello di rispettare sinceramente le sue scelte, inclinazioni e vicissitudini. Sono una bis mamma con due principesse di soli 15 mesi di differenza e conosco la fatica della quotidianità.
Attaccare il bambino al seno sarebbe la cosa più naturale e bella del mondo ma qualora si volesse smettere di allattare è assolutamente deleterio dare giudizi negativi sulla scelta della mamma. Piuttosto si dovrebbe cercare di entrare in sintonia con lei e capire i motivi che la fanno sentire inadeguata, debole e quindi non pronta all’allattamento. Aiutare le mamme è il primo passo da fare, sempre. Purtroppo molto raramente è così.
Mi permetto di constatare che la situazione familiare e sociale fa la differenza quando parliamo di allattamento. Se una donna non ha aiuti pratici e sostegno emotivo sarà più facile che sceglierà di non voler allattare.
Tuttavia vorrei, con estrema sincerità e affetto, consigliare a tutte le neo mamme di non fermarsi mai alle prime difficoltà dell’allattamento, perché a volte anche un inizio burrascoso può risolversi. Attaccare il proprio bimbo è un momento di intimità che vale la pena viversi, sempre.
Per tutte le mamme che si trovano a fare i conti con le ragadi, la mastite, i dotti infiammati e i vari dubbi sull’allattamento vi consiglio di leggere la ‘Guida all’allattamento al seno, misto o con biberon‘. Qui troverete consigli pratici e link utili per superare gli ostacoli che spesso ci buttano giù e ci portano ad abbandonare l’allattamento.
Per ogni donna l’allattamento è, sempre, un aspetto centrale del suo ruolo di mamma. Credo che aldilà di ogni differenza nessuna di noi scelga di non allattare o di smettere a cuor leggero. Anzi, il più delle volte è una decisione molto sofferta e purtroppo poco compresa dalle persone vicine.
Un corretto approccio a questa delicata fase di passaggio dovrebbe beneficiare della comprensione e del sostegno di tutti. Il primo passo è capire le motivazioni psicologiche e quando possibile tentare di intervenire per aiutare la mamma a non cedere. Vediamo qualche situazione tipica che causa eccessivo stress nelle neo mamme.
Come già detto precedentemente, l’allattamento potrebbe presentare degli ostacoli realmente dolorosi. Qualora voleste provare a superarli, leggete la guida dedicata all’allattamento.
Se invece, per una serie infinita di motivi che non è mio interesse indagare, avete preso la decisione di interrompere l’allattamento vediamo insieme come farlo progressivamente. Togliere il latte materno senza traumi è importante per il neonato ma anche per la mamma. Chiaramente i tempi saranno diversi a seconda delle tempistiche di avviamento dell’allattamento al seno.
Ad ogni modo, le fasi e le ‘precauzioni’ da prendere sono sempre le stesse e comprendono sia un alto pratico che uno emotivo riguardante il rapporto mamma-bambino.
Molte mamme sono convinte che per smettere di allattare si debbano per forza prendere e pasticche. In realtà questi medicinali inibitori della produzione del latte si rendono necessari solo in alcuni casi. Il ginecologo, e solo lui, potrà decidere se servirà davvero assumere le pastiglie.
Non sto ad elencarvi i casi in cui si rende necessaria l’assunzione, perché sono molto specifici e alcuni molto tristi. Tuttavia, sappiate che in generale gli effetti collaterali sono quasi sempre presenti. La maggior parte delle donne che assumono le pastiglie per togliere il latte avranno questi fastidi:
Questi sono gli effetti collaterali più comuni. Nel caso doveste prenderle per necessità sarà meglio consultarsi con il ginecologo per farsi spiegare bene tutte le possibile problematiche che potreste avere, le interazioni con altri farmaci e le controindicazioni con eventuali patologie.
Le pastiglie per smettere di allattare, una volta prese, necessitano di molti giorni per essere ‘smaltite’. Se doveste ripensarci sarebbe molto più difficile riprendere l’allattamento.
Mi raccomando non attaccate il bambino dopo aver preso le pasticche per togliere il latte.
Ho terminato due allattamenti seguendo il metodo naturale e non ho avuto nessun tipo di problema. Il tiralatte è stato per me davvero una salvezza anche perché il secondo allattamento è stato fatto senza attaccare mia figlia che, nata prematura, non è mai riuscita a poppare. Smettere di allattare gradualmente vi darà anche la possibilità di potere decidere di dare il seno anche solo una volta al giorno e mantenere il contatto che è qualcosa di unico.
Qui parlo nel dettaglio dei miei allattamenti e del perché ho avuto bisogno del tiralatte.
Alcune mamme mi chiedono cosa penso dell’omeopatia per togliere il latte materno. Sinceramente non uso mai prodotti omeopatici e mi affido però sempre a prodotti bio per la cura del corpo e all’erborista di fiducia per cure con erbe e impacchi del tutto naturali.
Care mamme, il periodo post parto e la quotidianità sono dei momenti sempre delicati. Ci sono donne che non risentono del cambiamento e altre che, all’improvviso, si sentono schiacciate dalla novità. Giudicare non è mai il modo giusto di affrontare il problema e soprattutto di aiutare una mamma in difficoltà.
Spero che questo articolo possa essere un veicolo non solo di supporto per togliere il latte materno senza pastiglie e naturalmente ma soprattutto un momento di riflessione sulla necessità di rispettare le scelte altrui.
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Una domanda. Nostro figlio a 2 anni e mezzo. Anche quando il bambino ha questa eta', l'attamento va interroto in modo graduale per evitare problemi alla mamma?
Grazie
Danilo
Danilo sono imperdonabile! Ho visto solo ora la tua domanda e ormai tua moglie avrà smesso di allattare. Spero che tua moglie non abbia avuto problematiche al seno. Un abbraccio!