L’allattamento è un tema molto sentito dalle mamme e spesso apre dei dibattiti accesi. C’è chi sostiene di dare il seno a richiesta e chi, per svariati motivi, non se la sente di iniziare o di proseguire ad allattare il bambino. Sarebbe troppo facile affrontare l’argomento solo da un punto di vista, cioè quello delle mamme che riescono ad allattare con piacere e senza ostacoli sia pratici che psicologici. E allora in questo articolo ho deciso di dare risalto ad alcune domande che vengono spesso poste sul gruppo Le mamme di MestiereMamma.
Vi citerò i quesiti più frequenti. Molte mamme, chiedono l’anonimato quando devono parlare di allattamento e questo fa capire quanto sia pericoloso mettersi a giudicare, inibendo e mettendo pressione psicologica sulle neo mamme.
- “Come smettere di allattare?“
- “Quando smettere di allattare“
- “Non voglio allattare, quali pastiglie devo prendere?“
- “Come smettere di allattare senza pastiglie?“
- “Come togliere il seno al bambino senza traumi?“
- “Come evitare un ingorgo mammario alla fine dell’allattamento?“
- “Come togliere il latte materno di notte?” (a questo argomento ho dedicato un articolo che potrai leggere cliccando qui)
Indice dei contenuti
Allattamento al seno: cosa dice l’OMS e cosa servirebbe alle mamme
Prima di entrare nel merito dell’argomento vorrei sottolineare alcuni punti importanti delle linee guida OMS riguardo l’allattamento al seno:
- il neonato dovrebbe essere attaccato al seno entro un’ora dalla nascita;
- il latte materno dovrebbe essere l’unica forma di sostentamento fino ai sei mesi;
- è consigliato il proseguimento dell’allattamento al seno anche dopo l’inizio dello svezzamento e fino ai due anni;
- l’allattamento al seno aiuta le donne a prevenire forme tumorali e depressione post partum;
- il latte materno fornisce tutte le sostanze fondamentali per la crescita del neonato, compresi gli anticorpi e la sua completezza è ancor oggi irriproducibile artificialmente.
Altro punto a favore dell’allattamento: c’è chi dice che allattare fa dimagrire 🙂 Con me non ha funzionato, purtroppo! Ma almeno alleggeriamo un po’ il discorso scottante dell’allattamento al seno 😉
Si parla tanto di allattamento ma poco di rispetto della mamma
Se sono qui a scrivere questo articolo è perché il primo pensiero che ho nei confronti di una mamma è quello di rispettare sinceramente le sue scelte, inclinazioni e vicissitudini. Sono una bis mamma con due principesse di soli 15 mesi di differenza e conosco la fatica della quotidianità.
Attaccare il bambino al seno sarebbe la cosa più naturale e bella del mondo ma qualora si volesse smettere di allattare è assolutamente deleterio dare giudizi negativi sulla scelta della mamma. Piuttosto si dovrebbe cercare di entrare in sintonia con lei e capire i motivi che la fanno sentire inadeguata, debole e quindi non pronta all’allattamento. Aiutare le mamme è il primo passo da fare, sempre. Purtroppo molto raramente è così.
Mi permetto di constatare che la situazione familiare e sociale fa la differenza quando parliamo di allattamento. Se una donna non ha aiuti pratici e sostegno emotivo sarà più facile che sceglierà di non voler allattare.
Tuttavia vorrei, con estrema sincerità e affetto, consigliare a tutte le neo mamme di non fermarsi mai alle prime difficoltà dell’allattamento, perché a volte anche un inizio burrascoso può risolversi. Attaccare il proprio bimbo è un momento di intimità che vale la pena viversi, sempre.
Per tutte le mamme che si trovano a fare i conti con le ragadi, la mastite, i dotti infiammati e i vari dubbi sull’allattamento vi consiglio di leggere la ‘Guida all’allattamento al seno, misto o con biberon‘. Qui troverete consigli pratici e link utili per superare gli ostacoli che spesso ci buttano giù e ci portano ad abbandonare l’allattamento.
Come togliere il latte materno: l’aspetto psicologico e lo stress
Per ogni donna l’allattamento è, sempre, un aspetto centrale del suo ruolo di mamma. Credo che aldilà di ogni differenza nessuna di noi scelga di non allattare o di smettere a cuor leggero. Anzi, il più delle volte è una decisione molto sofferta e purtroppo poco compresa dalle persone vicine.
Un corretto approccio a questa delicata fase di passaggio dovrebbe beneficiare della comprensione e del sostegno di tutti. Il primo passo è capire le motivazioni psicologiche e quando possibile tentare di intervenire per aiutare la mamma a non cedere. Vediamo qualche situazione tipica che causa eccessivo stress nelle neo mamme.
- Se una mamma è sfinita dalle nottate, dalle poppate e da tutto il resto sarebbe un gesto davvero intelligente quello di darsi da fare. Senza chiedere e senza attendere che arrivi la richiesta d’aiuto. Pensare alla spesa, alla cena, alla lavatrice… Ecco, per una neo mamma già provata dal post parto e dai suoi sconvolgimenti, serve un aiuto concreto.
- Gli sbalzi ormonali non sono una leggenda metropolitana. Non serve compatimento ma amorevole pazienza. Una neo mamma anche se piangerà più spesso e sembrerà strana ha dentro di sé una forza smisurata.
- Non stare sempre a mettere in dubbio l’istinto materno con frasi tipo ‘piange perché ha fame’ o ancor peggio ‘il tuo latte non basta, così non crescerà’… Un consiglio va dato con dolcezza e con l’intento di portare un beneficio. Le accuse dirette o indirette è obbligatorio che ognuno se le tenga per se.
- Se la neo mamma ha scelto di smettere di allattare va rispettata senza se e senza ma. Ci vuole più forza per capire quando si sta facendo il passo più lungo della gamba e fermarsi che andare avanti fino all’esaurimento fisico e mentale.
- L’allattamento è un equilibrio delicato e a volte si può decidere di smettere di allattare più per motivi legati allo stress che per problemi fisiologici come le ragadi, la mastite…
Smettere di allattare senza ingorghi e senza traumi
Come già detto precedentemente, l’allattamento potrebbe presentare degli ostacoli realmente dolorosi. Qualora voleste provare a superarli, leggete la guida dedicata all’allattamento.
Se invece, per una serie infinita di motivi che non è mio interesse indagare, avete preso la decisione di interrompere l’allattamento vediamo insieme come farlo progressivamente. Togliere il latte materno senza traumi è importante per il neonato ma anche per la mamma. Chiaramente i tempi saranno diversi a seconda delle tempistiche di avviamento dell’allattamento al seno.
Ad ogni modo, le fasi e le ‘precauzioni’ da prendere sono sempre le stesse e comprendono sia un alto pratico che uno emotivo riguardante il rapporto mamma-bambino.
- Diminuire le poppate in maniera costante ma non repentina. Se state smettendo di allattare prima dei sei mesi toglietene una alla volta evitando sempre di partire da quella serale. Il bambino prima di dormire ha bisogno del contatto con la mamma ed è meglio farlo abituare prima di staccarlo dal seno anche la sera.
- Svuotare il seno al bisogno. Ovviamente i primi giorni dovrete farlo più frequentemente. Non appena sentite il seno troppo gonfio (potrebbe accadere che il latte esca e vi bagni il reggiseno) procedete a tirare un po’ di latte. Per smettere di allattare senza ingorghi potrete spremere il seno manualmente (secondo la mia esperienza non è semplice) o usare un tiralatte.
- Non cedere alla richiesta del seno. Se avete preso la decisione di smettere sarà meglio non destabilizzare il bambino con il tira e molla. Smettere di allattare è una scelta spesso sofferta per la mamma ma per il bene di vostro figlio dovrete essere forti. Se sentite il bisogno di mantenere questo legame, lasciatevi la possibilità di attaccarlo al seno anche solo una volta al giorno. L’importante è dare un’abitudine certa.
- Quando il seno inizia a sgonfiarsi non continuare a stimolarlo con il tiralatte. Controllare attraverso un auto palpazione che non ci siano nodini ed eventualmente massaggiare. Anche scaldare il seno con impacchi o sotto il getto caldo della doccia può bastare per far fuoriuscire quel poco latte che basta a far passare un possibile piccolo ingorgo.
Come smettere di allattare senza pastiglie
Molte mamme sono convinte che per smettere di allattare si debbano per forza prendere e pasticche. In realtà questi medicinali inibitori della produzione del latte si rendono necessari solo in alcuni casi. Il ginecologo, e solo lui, potrà decidere se servirà davvero assumere le pastiglie.
Non sto ad elencarvi i casi in cui si rende necessaria l’assunzione, perché sono molto specifici e alcuni molto tristi. Tuttavia, sappiate che in generale gli effetti collaterali sono quasi sempre presenti. La maggior parte delle donne che assumono le pastiglie per togliere il latte avranno questi fastidi:
- giramenti di testa
- nausee e vomito
- cefalea
- affaticamento e sonnolenza
- vampate di calore
Questi sono gli effetti collaterali più comuni. Nel caso doveste prenderle per necessità sarà meglio consultarsi con il ginecologo per farsi spiegare bene tutte le possibile problematiche che potreste avere, le interazioni con altri farmaci e le controindicazioni con eventuali patologie.
Le pastiglie per smettere di allattare, una volta prese, necessitano di molti giorni per essere ‘smaltite’. Se doveste ripensarci sarebbe molto più difficile riprendere l’allattamento.
Mi raccomando non attaccate il bambino dopo aver preso le pasticche per togliere il latte.
La mia esperienza sulla fine dell’allattamento al seno
Ho terminato due allattamenti seguendo il metodo naturale e non ho avuto nessun tipo di problema. Il tiralatte è stato per me davvero una salvezza anche perché il secondo allattamento è stato fatto senza attaccare mia figlia che, nata prematura, non è mai riuscita a poppare. Smettere di allattare gradualmente vi darà anche la possibilità di potere decidere di dare il seno anche solo una volta al giorno e mantenere il contatto che è qualcosa di unico.
Qui parlo nel dettaglio dei miei allattamenti e del perché ho avuto bisogno del tiralatte.
Alcune mamme mi chiedono cosa penso dell’omeopatia per togliere il latte materno. Sinceramente non uso mai prodotti omeopatici e mi affido però sempre a prodotti bio per la cura del corpo e all’erborista di fiducia per cure con erbe e impacchi del tutto naturali.
Care mamme, il periodo post parto e la quotidianità sono dei momenti sempre delicati. Ci sono donne che non risentono del cambiamento e altre che, all’improvviso, si sentono schiacciate dalla novità. Giudicare non è mai il modo giusto di affrontare il problema e soprattutto di aiutare una mamma in difficoltà.
Spero che questo articolo possa essere un veicolo non solo di supporto per togliere il latte materno senza pastiglie e naturalmente ma soprattutto un momento di riflessione sulla necessità di rispettare le scelte altrui.
Potrebbero interessarvi anche altri articoli dedicati ai problemi delle neo mamme:
[…] Arriva un momento, per fortuna, in cui la maggior parte delle questioni tecniche sono risolte, il bebè comincia ad avere un minimo di indipendenza, le nottate sono meno complicate e faticose e la nostra insostituibilità iniziale comincia a fare spazio agli aiuti familiari (chi più chi meno). Ora un’altra questione importante resta da valutare: l’allattamento è importante che sia caratterizzato da un benessere della madre che ha il ruolo di nutrice fondamentale per il neonato. Se avete esaurito il vostro percorso di allattamento e volete evitare traumi, il consiglio è di leggere l’articolo scritto su mestieremamma.it in cui si parla di come smettere di allattare senza ingorghi. […]
Una domanda. Nostro figlio a 2 anni e mezzo. Anche quando il bambino ha questa eta’, l’attamento va interroto in modo graduale per evitare problemi alla mamma?
Grazie
Danilo
Danilo sono imperdonabile! Ho visto solo ora la tua domanda e ormai tua moglie avrà smesso di allattare. Spero che tua moglie non abbia avuto problematiche al seno. Un abbraccio!