Con l’avvento di internet siamo tutti più interconnessi, abbiamo accesso ad un numero illimitato di informazioni ma siamo anche esposti a più pericoli (frodi on line, phishing e così via). Se questo è vero per noi, quanto più lo è per i nostri figli che sempre più spesso, anche quando sono molto piccoli, possiedono già uno smartphone. I figli naturalmente devono essere protetti dai pericoli on line, tra i quali quello di incappare, anche involontariamente, in siti discutibili. Analizziamo insieme cosa possono fare i genitori per aiutare i figli a proteggersi.
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Il primo passo importante è essere noi, i genitori, informati sui pericoli di internet. In un mondo dove la realtà in linea cambia velocemente è opportuno, anzi direi indispensabile, che i genitori sappiano prima dei figli i pericoli che si corrono scaricando certe applicazioni o visitando incautamente certi siti web. L’informazione è potere. Un genitore informato sarà un genitore in grado di mettere in atto comportamenti atti a proteggere i propri figli.
Il genitore dovrà quindi prendersi il tempo per informare i figli circa i pericoli nei quali possono incorrere utilizzando certe applicazioni o dando informazioni su se stessi a persone che conoscono solo virtualmente. Un genitore non dovrebbe trattenersi dall’affrontare certi argomenti con i propri figli solo perché pensa non sia appropriato, tema di sentirsi in imbarazzo o per qualunque altra ragione. I figli spesso incappano in pericoli proprio perché non sono stati avvisati per tempo e quindi protetti.
Ci sono alcune cose pratiche che ogni genitore dovrebbe fare:
Una volta stabilito che è l’informazione e il dialogo basato sulla fiducia l’arma vincente per proteggere i vostri figli, vediamo cos’altro possono fare i genitori.
Un genitore non ignora il fatto che un figlio, a volte, non gli dice proprio tutto quello che fa e potrebbe essere indotto da altri ad agire stupidamente. Per aiutare i genitori a monitorare i figli sono state create delle ‘app’ che mostrano, per esempio, dove si trovano. Tra queste c’è, per esempio, l’app Life 360, gratuita per Android e iOS.
Timeaway invece è un’app che consente ai genitori di posizionare blocchi, tracciare la posizione del proprio figlio e pianificare il tempo di utilizzo dello smartphone.
L’app gratuita MamaBear su Android e iOS invece aiuta i genitori a rintracciare l’attività sui social media dei figli e gestire l’app utilizzando e geo-localizzando il bambino.
Naturalmente un genitore non vuole diventare un controllore a distanza del proprio figlio ma, proprio come in un parco giochi un genitore guarderebbe a distanza il proprio figlio per assicurarsi che non gli capiti nulla di male, veglierà su di lui perché non subisca nessun danno utilizzando internet. Sono in generale per uso molto parsimonioso di questi strumenti ma un divieto assoluto sarebbe fuori dai tempi e genererebbe una frustrazione che finirebbe per innescare il meccanismo e le reazioni opposte: per questo la possibilità di monitorare l’uso che viene fatto di queste tecnologie da parte dei più piccoli è secondo me una regola a cui non derogare. Per i più piccoli avevo avuto modo di consigliare in un articolo dedicato, le migliori app educative che possono essere usate con moderazione per farli approcciare a questo mondo.
Oltre alle applicazioni appena citate si può agire anche a livello di browser per proteggere i nostri figli da siti discutibili. Si può optare tra diversi metodi perché tutte le piattaforme internet danno la possibilità di limitare o restringere i siti discutibili. Ecco alcuni esempi:
Speriamo che con le informazioni fornite saprete proteggere i vostri bambini e figli adolescenti da tutto quello che di nocivo c’è su internet!