Se hai passato gli ultimi 1000 giorni della tua vita a correre ad un ritmo forsennato, finisce che di correre non ne puoi più fare a meno. Correre è la tua vita. Non sono un’atleta ma penso che diventare mamma sia qualcosa di molto vicino allo sport agonistico ad alti livelli. Quando vuoi il massimo da te stesso, l’impegno e la buona volontà non bastano. Non per ottenere i risultati migliori.
Essere diventata genitore è stata un’esperienza entusiasmante e meravigliosa, ma ha significato dare tutta me stessa, spostando l’asticella della fatica ad un livello superiore. Un livello che mai avrei pensato di poter raggiungere. E per una mamma, come per uno sportivo, è l’amore l’unico motore in grado di dare la spinta. Di superarsi. Di fallire e rialzarsi.
E l’amore regna sovrano nella mia vita: le mie figlie sono le bimbe migliori che potessi avere, il mio compagno è un marito da 10 e lode e un papà con i fiocchi. Tutto perfetto.
Ma non mi vergogno di dire che l’idea che ha portato alla nascita di questo blog è venuta per un’esigenza diametralmente opposta a quella che si potrebbe supporre: l’attività di mamma mi ha talmente assorbito negli ultimi tre anni che sento il bisogno di gettarmi in qualcosa di diverso, di personale, di mio. E in questo momento della mia vita non c’è niente di più personale che raccontare la meravigliosa esperienza di diventare mamma. Un’esperienza vissuta a 360 gradi, 24 ore al giorno, senza risparmiarsi. Mai. Perché il mio approccio a questa nuova avventura, fin dal primo momento, è sempre stato lo stesso: ho studiato, letto, domandato e sperimentato ma sempre con una sola volontà. Imparare a fare la mamma. E se è vero che gli esami non finiscono mai, essere una buona mamma è una laurea che non si raggiunge mai.
Apro questo blog un po’ perché serve a me, per crescere, imparare e avere nuovi stimoli, e un po’ perché, spero, possa servire a chi come me vive intensamente ogni aspetto della propria maternità. E un po’, lo ammetto, perché non riesco proprio a fare a meno di correre.