Per le mamme, autunno ed inverno abbinati a nido o scuola materna, corrispondono a dire ‘malanni continui dei propri figli’.
Se poi le mamme sono italiane, il malanno si tramuterà, con molta probabilità, in ore di aerosol estenuanti. I bambini si annoiano e se piccoli hanno anche paura del rumore. Le mamme devono lasciar perdere le altre mille cose da fare per intraprendere una sorta di lotta greco romana con queste benedette mascherine.
Purtroppo la stagione fredda è lunga e anche in primavera potrebbero essere strascichi di virus. Tuttavia, sembra che l’Italia abbia un primato negativo nell’uso dell’aerosol: usato troppo spesso e male.
Questo articolo vi aiuterà a fare un po’ di chiarezza e a capire quando è davvero utile una terapia tramite aerosol e quando invece è superflua se non addirittura dannosa.
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Partiamo col dire che l’aerosol è una miscela di aria e liquido che crea una sorta di nebbiolina che fa sì che il farmaco arrivi in maniera diretta fino ai bronchi. Con dosi minime di farmaco si ottengono risultati ‘miracolosi’, evitando l’uso di farmaci per bocca che rischierebbero di provocare maggiori effetti collaterali.
Una terapia tempestiva di aerosol potrà evitare molte complicanze e l’uso di antibiotici e cortisonici forti. Dunque, attenzione ai sintomi e nel dubbio tenete sempre in casa i farmaci necessari ad un eventuale terapia.
Prima di passare all’elenco vero è proprio credo sia importante riportare un monito dei medici su un’abitudine diffusa:
Non si fa l’aerosol mentre il neonato dorme
Spesso le mamme, aspettano il momento delle ninne per fare l’inalazione al bambino. Il problema sta nel fatto che mentre si dorme il respiro è più superficiale (nasale). Il naso ostruisce il passaggio delle microparticelle di nebulizzazione e il farmaco non riesce ad arrivare ai bronchi.
Per una buona riuscita dell’inalazione e meglio farla mentre i bambini piangono. Sarà più faticosa ma efficace perché in quel caso i bronchi verranno raggiunti in un battibaleno. Prima di iniziare l’inalazione pulite il nasino con acqua fisiologica o ipertonica per liberare le vie respiratorie.
Ora passiamo al vero tema dell’articolo: aerosol bambini, quando farlo? O meglio, quando serve davvero e quando no.
Alcuni bambini e neonati sono più soggetti al broncospasmo o bronchite asmatica. In questi casi l’aerosolterapia può risolvere il problema in tempi davvero veloci. Fin dalla prima inalazione, se ben fatta, il bambino troverà subito giovamento.
Le terapie per il broncospasmo consistono in una miscela di farmaci broncodilatatori, antinfiammatori e corticosteroidi, solitamente diluiti con un po’ di soluzione fisiologica. Per una veloce ripresa delle normali funzioni respiratorie si dovrà procedere con 2 3 inalazioni giornaliere per circa 4 giorni.
Una validissima e ancor più veloce alternativa all’aerosol sono gli spray dosati che in un secondo riescono a nebulizzare la stessa quantità di farmaco di una terapia per via aerosol. In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere anche l’uso di un cortisonico per bocca.
La visita pediatrica è fondamentale per poter stabilire al diagnosi e la prescrizione e il dosaggio dei farmaci.
N.B. E’ importante non confondere la bronchite di origine asmatica con quella acuta di origine virale o batterica. Nel caso fosse batterica si procederà con la somministrazione di antibiotici.
La laringite o laringospasmo è un’infiammazione delle alte vie aeree. E’ un rigonfiamento della laringe e della trachea che restringendosi, impediscono il passaggio dell’aria e provocano una strana tosse abbaiante.
L’origine è quasi sempre virale e colpisce i bambini dai 7 mesi ai 3 anni di età con episodi fino ai sei anni. Nel caso si superassero i sei anni o più di due episodi all’anno, andranno prese in considerazioni altre cause fra cui allergie, reflusso, laringotracheite batterica, stenosi, iperattività delle vie aeree.
La tosse abbaiante, che manda nel panico ogni genitori, si presenta soprattutto di notte e improvvisamente. Questo accade perché di notte si abbassano notevolmente i livelli di cortisolo nel sangue. Può essere associata anche a difficoltà respiratoria che porta il bimbo a ‘russare’.
Una veloce e tempestiva aerosolterapia con farmaci cortisonici e acqua fisiologica riporterà , quasi sempre, la serenità. Il primo episodio di laringite necessita sempre di una visita pediatrica e nei casi gravi è sempre meglio portare il bambino in ospedale. Dopo il primo episodio, se non grave, si potrà procedere con la terapia prescritta, da tenere sempre in casa pronta all’uso.
Raramente è necessaria una terapia più forte che contempli cortisonici intramuscolo o endovena ma se il bambino presenta forte incapacità respiratoria non si può far altro che portarlo il pronto soccorso.
La bronchiolite è un’infezione virale che interessa bronchi e bronchioli e colpisce i neonati entro i 12 mesi di vita. Se venisse contagiato un bambino nato prematuro o con patologie particolari potrebbe anche essere molto pericolosa. Quindi in caso di aumento di muco, febbre, tosse persistente e difficoltà respiratoria è necessario far visitare il piccolo prima possibile.
Soprattutto entro i 6 mesi di vita, potrebbe verificarsi una saturazione dei livelli di ossigeno nel sangue e sarebbe necessario i ricovero. Se il bambino rifiuta il latte, rischiando la disidratazione, bisognerà portarlo in pronto soccorso.
La terapia via aerosol con ipertonica e farmaci broncodilatatori, associata ad una adeguata pulizia e aspirazione dei muchi dal naso farà guarire il neonato in poco tempo. Se l’aerosolterapia non dovesse sortire effetti evidenti si dovrà interrompere ma ovviamente sarà il pediatra a tenere sotto controllo la situazione.
La bronchiolite colpisce i neonati soprattutto fra 0 e 6 mesi di vita. In questi primi mesi i bambini sono molto delicati e quindi è opportuno agire tempestivamente qualora insorgessero sintomi di una possibile bronchiolite. Andate in pronto soccorso o dal pediatra se sentite che il respiro si fa affannoso o troppo frequente.
La prescrizione dei farmaci non va mai sottovalutata ed è importante che il pediatra visiti il bimbo. Fare l’aerosol ad un neonato di 2 o 3 mesi o farlo ad un bambino di due anni è ovviamente molto diverso. Alcuni farmaci non possono essere usati prima dei due anni e perfino la soluzione ipertonica per il raffreddore è sconsigliata per i bimbi sotto i due anni perché potrebbe risultare troppo aggressiva per le loro narici delicate.
I farmaci più usati per l’aerosol per neonati e bambini sono i corticosteroidi, come Clenil, Aircort e similari e sicuramente i vasodilatatori, come il Broncovaleas, che aiuta a scongiurare il pericolo di far arrivare il muco nei bronchi. Questi farmaci hanno dosaggi diversi a seconda che debbano essere usati per neonati, bambini o adulti. Quindi fate sempre attenzione a non confondere i dosaggi e chiedete sempre al pediatra la frequenza e la quantità di Clenil o Broncovaleas da mettere nell’aerosol e ricordate che tutti i farmaci vanno diluiti con soluzione fisiologica prima di cominciare l’inalazione.
L’aerosol terapia non ha nessuna valenza provata per tutte le malattie delle alte vie respiratorie. In alcuni casi potrebbe risultare anche dannosa perché seccherebbe troppo le mucose esponendole a un maggior rischio di colonizzazione batterica. Vediamo come curare il raffreddore e gli altri malanni stagionali.
Per il raffreddore del neonato si deve procedere facendo lavaggi nasali con soluzione fisiologica con eventuale aspirazione dei muchi. Per il raffreddore dei bambini più grandicelli, meglio se dopo i 2 anni, si possono usare gli spray di soluzione ipertonica che aiutano a fluidificare naturalmente. Anche qualche goccia di argotone (due volte al dì), con dosaggio a seconda dell’età, aiuta a disinfettare le vie respiratorie.
Per la tosse, farli bere molto e umidificare bene gli ambienti anche con qualche olio essenziale leggero (non usarli se sono neonati).
La faringite e la tonsillite necessitano, se non passano in pochi giorni, di un tampone per stabilire se l’origine è virale o batterica. Nel primo caso il pediatra potrà consigliare antidolorifici o antinfiammatori per alleviare il dolore nell’attesa che passi. Nel secondo caso, sarà necessaria la prescrizione di un antibiotico. Ad ogni modo il medico dovrà visitare e tenere sotto controllo il bambino e non si può mai procedere con cure fai da te. Se il neonato piange o il bambino riferisce di sentire dolore, andare prima possibile dal pediatra che saprà cosa fare.
Nel prossimo articolo vi parlerò della macchinetta per aerosolterapia che abbiamo scelto noi e che ci sta salvando da bronchiti e laringiti 😉